SOVRANITA’ ALIMENTARE E DIRITTO AL CIBO: L’EVOLUZIONE DEI MODELLI ALIMENTARI TRA SFIDE GLOBALI E AZIONI COLLETTIVE

Dal CIRFOOD DISTRICT Carlo Petrini lancia una mobilitazione a tutti i cittadini: compiere da subito azioni responsabili e sostenibili, che possano dar vita a un cambiamento fattivo dal 2023.

Il Pianeta ha raggiunto otto miliardi di abitanti, un traguardo importante per lo sviluppo umano che racchiude tutti i progressi ottenuti in ambito sociale, medico ed economico. Al contempo, tuttavia, questo record pone dubbi e domande su come governi, imprese e comunità riusciranno a tutelare le risorse del Pianeta e i diritti di tutte e tutti, mediante sistemi di produzione e consumo ancora lontani dall’essere sostenibili.

Tra le conseguenze più impattanti di tale contesto troviamo certamente l’incremento delle disuguaglianze e il peggiorare delle condizioni di vita e di salute delle persone in buona parte del mondo. Tra carenza di materie prime alimentari, calamità naturali e difficoltà strutturali dei sistemi alimentari contemporanei, l’accesso a una nutrizione sana diviene dunque uno degli aspetti centrali su cui le istituzioni e le imprese devono impegnarsi per fare evolvere la società in ottica democratica e sostenibile.

La ristorazione collettiva, in questo scenario, può rappresentare uno strumento importante in termini di educazione alimentare, consumo consapevole, accesso democratico al cibo e sviluppo di modelli di produzione più responsabili, soprattutto presso le generazioni future.

Partendo da questi temi, Maurizio Martina, Vicedirettore Generale della FAO, Carlo Petrini, Fondatore di Slow Food, Guendalina Graffigna, Professore Ordinario di Psicologia dei consumi e della salute presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore di Piacenza e Chiara Nasi, Presidente CIRFOOD si sono confrontati sui temi dell’alimentazione e sulle azioni e innovazioni necessarie per garantire a tutta la popolazione l’accesso democratico a un cibo sostenibile e sano, durante l’evento “Il cibo è un atto politico. Da Expo 2015 alla sovranità alimentare: le nuove sfide in Italia e nel mondo”, svoltosi ieri presso il CIRFOOD DISTRICT, a Reggio Emilia.

La società odierna è in continua evoluzione, tuttavia, sul fronte della salute e del benessere c’è ancora molto da fare. Nutrire le comunità con un cibo di qualità, accessibile e sostenibile, in un’ottica one health e che sia in grado di incrementare la consapevolezza sul valore del cibo in termini di nutrizione, ma anche inclusione, interculturalità, socialità, benessere psicofisico, salvaguardia del pianeta, diventa una priorità per il futuro stesso dell’umanità. Trovare nuovi equilibri, innovazioni capaci di migliorare la produzione e il consumo nel rispetto della terra e della salute delle persone deve essere l’obiettivo di governi, imprese, cittadine e cittadini per gli anni a venire per garantire democrazia e crescita di prospettiva” ha commentato Chiara Nasi, Presidente CIRFOOD.

“La ricerca di un equilibrio più avanzato tra ambiente, agricoltura, alimentazione e salute è una delle sfide urgenti che stiamo vivendo e che non possiamo più rinviare. Per affrontare questo cambiamento serve uno sforzo operativo, sia delle istituzioni che delle imprese, oltre che dei cittadini. La ristorazione collettiva può giocare un ruolo decisivo per mettere in campo soluzioni utili, ad esempio, in grado di garantire un consumo più consapevole combattendo gli sprechi esistenti ancora intollerabili e allargando l’accessibilità a diete sane e nutrienti soprattutto per le popolazioni più fragili. Il CIRFOOD DISTRICT può essere una palestra di riferimento per passare dalle parole ai fatti in questo sforzo collettivo” ha dichiarato Maurizio Martina, Vicedirettore generale della FAO.

Proprio dal palco del CIRFOOD DISTRICT, Carlo Petrini ha lanciato una mobilitazione per coinvolgere e stimolare sempre più cittadine e cittadini a compiere azioni, nel proprio piccolo, che possano dar vita a un cambiamento fattivo dal 2023. Un cambiamento che includa una presa di coscienza e l’assunzione di responsabilità da parte degli individui con comportamenti in grado di limitare gli impatti ambientali delle proprie scelte quotidiane: 5 piccole azioni individuali, come ridurre il consumo di proteine animali e di cibi ultra-processati, diminuire lo spreco alimentare e l’uso di imballaggi plastici monouso e preferire il cibo locale e stagionale, che possono dar avvio ad un nuovo percorso positivo e di lunga prospettiva.

La nuova fase storica di transizione ecologica che ci apprestiamo a vivere dovrà essere caratterizzata da un ripensamento dei nostri modi di stare al mondo a partire dalla presa di consapevolezza della finitezza delle risorse naturali e della necessità di garantire benessere per tutti in armonia con l’ambiente circostante. In questo scenario sarà fondamentale rivendicare la centralità del cibo che nell’attualità è al contempo vittima e carnefice della crisi climatica, ma che racchiude in sé un grande potenziale di cambiamento a partire dalle scelte individuali che ognuno di noi può fare nel quotidiano. Ben vengano dunque progetti come quello del CIRFOOD DISTRICT; oggi c’è un gran bisogno di stringere alleanze e fare fronte comune nella promozione di una vera e duratura sostenibilità alimentare” ha commentato Carlo Petrini, Fondatore di Slow Food.

Le imprese, i governi e la cittadinanza sono quindi chiamati a ridare il giusto valore al cibo e alle tante scelte private e collettive che quotidianamente vengono messe in atto. Si tratta di un approccio necessario che deve tener conto anche di un nuovo modo di distribuire e consumare il cibo al fine di garantire a tutti un accesso democratico ad un’alimentazione sana e sostenibile: un’alimentazione che si basi sull’utilizzo rispettoso delle risorse, in primis quelle del suolo, in ottica intergenerazionale.