SOCIAL ROOTS: L’INNOVAZIONE SOCIALE, ATTRAVERSO LA CULTURA DEL CIBO

Social Roots” è il titolo di uno dei sei tavoli tematici di approfondimento promossi in occasione della presentazione del CIRFOOD District a Milano. Questo spazio di riflessione, coordinato da Paolo Verri, direttore di Matera Capitale Europea della Cultura 2019, è nato per mettere in relazione la crescente attenzione al cibo in Italia con le sue radici socio-culturali e, ancor più, con la capacità del food di essere veicolo di cambiamento, innovazione e inclusione. Anche in quest’ottica il nuovo spazio promosso da CIRFOOD può fare la differenza e sono stati proprio gli esperti coinvolti nel tavolo di discussione milanese a tracciare una proposta concreta per valorizzare le molteplici potenzialità del cibo.

“Social Roots”, il cibo come fattore di inclusione

“Il cibo negli ultimi anni ha assunto la forma di un linguaggio cross-mediale che coinvolge tutti, sia gli operatori del settore sia chi osserva da fuori l’evoluzione di un sistema che è la colonna portante della filiera economica italiana”: in altre parole è capace di comunicare con tutti. Con questa riflessione Paolo Verri ha introdotto la discussione, sottolineando anche come “il cibo non sia solo linguaggio, ma anche contenuto: per questo abbiamo individuato ben 54 azioni concrete su 10 temi specifici legati alla divulgazione della cultura del cibo”, ha dichiarato. Tra questi, la riqualificazione urbana, l’accessibilità, la fragilità sociale e un nuovo modello di comunità sostenibile, tutti elementi per cui, secondo gli esperti intervenuti alla presentazione del CIRFOOD District, l’Italia può giocare un ruolo fondamentale. Verri ha evidenziato, inoltre, che “il cibo è strumento di innovazione sociale, oltre che economica: è ciò che ci terrà insieme anche guardando al futuro.”

Ciò è emerso da una discussione a cui hanno partecipato anche Giuliano Gallini, già Direttore Progetti Speciali CIRFOOD e scrittore, Maria Luisa Pezzali, Giornalista RADIO 24, la dietista Rita Marianelli, Paolo Bellino, Managing Director RCS Sport, Daniele De Leo, Educatore, Bianca Dendena, Project Manager Fondazione Giangiacomo Feltrinelli, Renzo lorio, Amministratore Delegato e Direttore Generale NUGO S.P.A. – Gruppo Ferrovie dello Stato Italiane, Giovanni Lombardo, Adj. Prof. of “Stakeholder engagement in corporate social responsibility strategies” Università degli Studi di Genova, Marco Lucchini, Segretario Generale Fondazione Banco Alimentare, Sebastiano Marinaccio, Presidente Mercatino, Carina Negrone, Advertising Director Monocle, Annalisa Rabitti, Responsabile Reggio Emilia Città Senza Barriere, Davide Rondoni, Poeta Centro di Poesia Contemporanea dell’Unibo e Walter Sancassiani, CEO – Senior Sustainability Advisor FOCUS LAB. L’obiettivo era, dunque, capire in che modo il settore enogastronomico dialoghi con temi quali la promozione turistica, culturale e sociale di un territorio.

Molti gli spunti interessanti emersi. In primo luogo, la considerazione (condivisa in maniera trasversale anche con gli esperti che hanno partecipato agli altri tavoli del CIRFOOD District) che sia necessaria e imprescindibile la valorizzazione della filiera alimentare

È molto importante, ad esempio, che l’intera società impari a riconoscere la qualità del cibo che viene portato a tavola. Perché questo avvenga, i partecipanti al tavolo suggeriscono una riscoperta del rito del nutrimento come “atto agricolo”: un’azione che pone in stretta relazione e continuità quanto accade nei campi, con la sala da pranzo, il ristorante o la mensa.

In secondo luogo, si è sottolineato come, in un territorio ricco come quello italiano, sport e turismo possano stabilire una relazione di rafforzamento vicendevole con il mondo dell’enogastronomia. Cresce, infatti, il numero di turisti che visitano le aziende, perché curiosi di conoscere da vicino il mondo della produzione. Parallelamente, alcune tra le manifestazioni sportive storiche più note, come il Giro d’Italia, si stanno attrezzando per proporre agli appassionati di sport occasioni di intrattenimento e approfondimento a tema food. Una sinergia che lascia immaginare come, in un futuro poco lontano, possa innescarsi un circolo virtuoso di promozione e sostegno reciproco.

Infine, gli esperti coinvolti da CIRFOOD hanno ribadito come il cibo svolga un ruolo inclusivo e fondante nella comunità. Per questo la sua condivisione, così come quella della cultura ad esso legata, può fare la differenza: l’innovazione, in particolare, deve passare anche attraverso una condivisione dei processi e non soltanto dei risultati. Partecipazione attraverso cibo, cultura e sport è dunque la chiave che lega la food innovation alla dimensione sociale.

Quale ruolo per il CIRFOOD District?

I partecipanti al tavolo “Social Roots” hanno immaginato per il CIRFOOD District un vero e proprio percorso di approfondimento e un ruolo da promotore dell’innovazione sociale. Il coordinatore Paolo Verri ha proposto una struttura per un palinsesto 2020 che si basa su 10 grandi temi per 10 mesi di incontri, suddivisi ulteriormente in 40 settimane di attività.

Le dieci macro tematiche individuate per la riflessione e l’elaborazione di azioni concrete sono:

Persone/Società/Cose/Economia/Materiale/Immateriale/Storie/Comunità/Cultura/Azioni.

In conclusione, la sfida promossa è sintetizza ancora una volta dal coordinatore e direttore di Matera Capitale Europea della Cultura 2019: “vogliamo proporre una promessa nuova all’Italia e al Mondo a partire dal cibo e da una ricerca condivisa sui suoi portati più ampi? Vogliamo portare innovazione a livello globale, a partire dal nostro Paese, dalla bellezza e dalla sua cultura?” Secondo gli esperti intervenuti a Milano è possibile e il CIRFOOD District può contribuire a raggiungere l’obiettivo.

CIRFOOD DISTRICT, IL CENTRO DI OPEN INNOVATION SU CIBO E NUTRIZIONE

06/05/2019

Un luogo destinato alla ricerca, alla sperimentazione, alla formazione e all’intrattenimento in cui approfondire i temi legati alla cultura del cibo per costruire insieme nuove idee e visioni sul futuro della nutrizione.